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Da kaizen a Formaizen

Pubblicato in data: 24/02/2024

DA KAIZEN A FORMAIZEN

Negli untimi 5 anni siamo passati dall’era del Kaizen a quella del Formaizen ( che non è un formaggio di Bolzano).

Di cosa stiamo parlando?

KAIZEN : Termine coniato da Masaaki Imai nel 1986, è la fusione di due parole KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa costante e continuo miglioramento. Questo business model basa tutta la sua filosofia operativa sul FARE, continuare a fare una cosa, cercando di migliorarla giorno per giorno, e così nel tempo raggiungere una esecuzione eccellente.

FORMAIZEN : Costante e continua formazione, oggi si parla solo di formazione,  che è sicuramente  positiva e serve, ma portata all’esasperazione come stà succedendo non sono sicuro che sia così utile.

Formare alla fine vuol dire insegnare, educare le persone nei confronti di un argomento che conoscono poco o per nulla, spiegargli il perché, come funziona, quali sono le sue caratteristiche principali, e cosa noi possiamo guadagnare dal padroneggiare quell’argomento.

Io vedo però oggi 2 principali problemi per FORMAIZEN :

Primo Problema : Tutti insegnano, ma proprio tutti , chi sa e chi improvvisa. Leggono un libro e poi ci sciorinano delle idee scopiazzate qua e la, oppure dicono delle minchiate allucinanti, ma molti purtroppo non sanno distinguerle  perché le raccontano bene .

Qui abbiamo un problema di ETICA del web, che a oggi non è ancora regolamentata bene. Nella vita reale se uno si spaccia per medico e non lo è viene perseguitato, sul web chiunque può dire qualsiasi cosa, insomma abbiamo una flotta di Vanna Marchi pronti a colpire.

Secondo problema : L’aspetto compulsivo della formazione sta’ spingendo le persone a fare corsi su corsi, rimanendo però fermi a livello teorico, senza mettere nulla in pratica , accumulatori di conoscenza, che vengono poi paralizzati dal loro stesso sapere.

Facciamo un esempio

Vogliamo diventare un grande pescatore, e iniziamo a formarci.

Sappiamo tutto sui pesci, conosciamo tutte le razze, cosa mangiano, le loro migrazioni, i periodi della riproduzione, dimensioni, caratteristiche fisiche, come respirano , conosciamo la loro anatomia e psicologia, sappiamo tutto.

Sappiamo tutto anche del mare, lago e fiume dove li possiamo pescare, di quale è il periodo migliore per uscire in barca ( ovviamente sappiamo tutto anche delle barche).

Sappiamo tutto anche delle varie tecniche di pesca, all’amo, fiocina, rete, palamide, strascico, anche qui sappiamo tutto.

MA NON SAPPIAMO METTERE UN VERME SULL’AMO. ERGO posso a mia volta solo insegnare, ma chi pesca?

Immaginate ora uno che non sa nulla, ma sa mettere su un amo un verme, e lo butta in acqua. Se è un pescatore paziente, e tignoso, prima o poi qualcosa tira su.

Certo non è la soluzione basarsi su una botta di culo, ma neanche idolatrare il proprio sapere.

La soluzione stà sempre nel mezzo come dicevano gli antichi Greci, quindi dobbiamo imparare, ma se poi non mettiamo in pratica, se non agiamo il nostro sapere è inutile.

Il vero sapere è quello che si sa al momento del bisogno ( Umberto Eco).

Tra il kaizen e il formaizen c’è di mezzo il SAPERFAIZEN.

E tu ti senti un kaizen (senza offesa) o un formaizen?

Mate Sirinic